Alessandro,
la discussione sulle L/R sta diventando tremendamente triste e io dopo un po' la tristezza non la reggo.
Ho iniziato a leggere un libro di Shafique Keshavjee un teologo pastore protestante del Kenya. E'conosciuto per il suo impegno nel favorire l'incontro tra culture e religioni.Il titolo è: Il re, il saggio, il buffone, il gran torneo delle religioni.
Pensa che ho cominciato a leggerlo poco prima dei fatti di Parigi ed ora mi sembra più che mai un tema di attualità.
La narrazione si snoda come una fiaba ma tratta le tematiche religiose attinenti a tutte le religioni con molta serietà. Lo trovo molto interessante soprattutto in questo momento.Quando inizio un nuovo libro mi sembra di affrontare una nuova avventura. Quasi tutti i libri hanno sempre avuto per me un sapore magico.
Non so che cosa ci troverò proseguendo la lettura, se scoprirò cose che mi apriranno orizzonti che non avevo visto, se ci troverò un po' di me, se mi faranno sentire " a casa". Ma è sempre un percorso affascinante che può riservare sorprese. Tutti i libri per me sono una sorpresa ma non sempre arrivo alla fine.Alcuni li faccio volare attraverso la stanza ma devono proprio essere molto brutti e alcuni lo sono davvero. Non è solo questione di gusti.
Io le foto non le guardo mai. O meglio non le riguardo. Ognuna mi ricorda qualcosa e non amo particolarmente ricordare. Di solito ricordare mi rende triste preferisco guardare avanti o non guardare ne avanti ne indietro.La vita è fatta di momenti e ogni momento è importante ma se mi volto indietro per riguardarlo siccome è passato mi sembra che non mi riguardi ( ri guardi) più In alcune foto mi sento un'estranea, per questo non le guardo.
Ora mi metterò a leggere anzi no credo che scriverò, la poesia l'ho riscritta, non so se mi piace, ma ora ho iniziato un racconto, anzi due.
Ciao
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Di: mariagrazia gazzato
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