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Channel: Commenti a: Solo il Ponte salverà la Sicilia
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Di: Rosario Amico Roxas

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Strale

Quanto affermi lo hanno capito gli emiri dei paesi del Golfo.
Hamed Bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi, detiene il 100% della Item Holding (con un fondo concreto di 50 miliardi di dollari, uno dei più ricchi del pianeta), ora punta ad altri 4 alberghi storici siciliani, e non solamente, in quanto ci sono programmi che interessano tutta la Sicilia. Secondo quanto mi consta, la società avrebbe infatti proposto l’acquisto dell’Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igea di Palermo alla curatela del fallimento Acqua Marciadel gruppo Caltagirone.

Ma la burocrazia siciliana ha posto tali e tante limitazioni, da scoraggiare gli interessati (che non si lasciano, però, scoraggiare facilmente); ci sono sotto traccia interessi non confessati, contro i quali Renzi ha mostrato di essere restio e timoroso, come se una non velata minaccia pendesse sul suo capo.

L’affare può essere sbloccato da Renzi, il solo che potrebbe neutralizzare gli ostacoli e stringere i tempi, prima che sia troppo tardi.

L’Emiro Hamed Bin Al Hamed ha proposto al ministero di Grazia e Giustizia la successiva cessione dell’Excelsior di Catania, per trasformarlo in un palazzo pubblico (dependance del palazzo di Giustizia, mini-appartamenti, residence). Se l’affare andrà in porto, gli alberghi acquistati dall’Emiro saranno poi gestiti dal gruppo Hilton, così come nel caso de La Perla Jonica, ma stavolta con il marchio Waldorf Astoria.

Basterebbe un intervento di Renzi, deciso e perentorio sulla curatela fallimentare di Acqua Marcia, per recuperare credibilità e consensi; ma lo stesso Renzi dovrebbe avere la dignità e il coraggio di mettersi contro quei poteri che vorrebbero ostacolare l’acquisizione, per agguantare il tutto con un piatto di lenticchie.

Dovrebbe avere dignità e coraggio…. Ma come Manzoni fa dire a Don Abbondio: “Il coraggio se uno non ce l’ha, non se lo può dare !

Nelle more di una tale attesa, l’Emiro Hamed Bin Al Hamed all'inizio di quest'anno, quando la crisi greca era nel suo momento più grave , ha incaricato una equipe araba di esperti di selezionare le più appetibili isole greche (su 6.000 isole !), idonee a diventare polo internazionale turistico. Il piano di sviluppo, cui ha partecipato anche un ingegnere e architetto tunisino, è dettagliato e prevede un esordio di 5 miliardi di dollari di investimento in cinque anni. E' allo studio la regolamentazione che dovrebbe gestire i rapporti tra investitori arabi e lo Stato Greco, specialmente per quanto riguarda la pianificazione circa la territorialità delle acque.

Di seguito un primo elenco di 12 isole:

1) Lipsi (Dodecanneso)

2) Anafi (cicladi)

3) Antiparos (Cicladi)

4) Piccole Cicladi

5) Itaca (isole ioniche)

6) Ikaria

7) Fourni

8) Astiphalea

9) Isole Diapontie

10) Alonissos

11) Folegandros

12) Skopelos

Le ultime due non si trovano tra le mete turistiche greche più gettonate, probabilmente per via dell'assenza di un aeroporto. Possono comunque essere raggiunte a partire da Skiathos, oppure da Volos, città sulla costa greca, che potrebbero essere inserite nell'elenco, acquistando i diritti aeroportuali. Si tratta di un'isole ricche di verde e di spiagge dalla bellezza unica, considerate tra le migliori non solo della Grecia, ma anche del mondo.

La Sicilia sta a guardare.


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